Non sei venuto a Roma se non sei stato a Trastevere; non sei di Roma se non conosci Trastevere!
Feste e tradizioni romane, benché belle, sono ormai scemate con la tecnologia e la vita frenetica contemporanea. Ma un’antica festa popolare vive ancora nei vicoli di Roma: è la Festa de’ Noantri, l’unica rimasta “intatta”.
I Noantri sono i Trasteverini, così qualificati per distinguersi dagli altri abitanti dei rioni di Roma, ovvero i Voantri.
È un’antica festa legata alla Madonna del Carmine, che cade il 16 Luglio.
Le origini della festa pare risalgano al 1535: si tramanda infatti che dopo una tempesta, fu rinvenuta, da alcuni marinai della Corsica, alla foce del Tevere, a Fiumicino, una statua della Vergine Maria, scolpita in legno di cedro. Per questa ragione fu chiamata “Madonna Fiumarola”. La statua fu donata alla chiesa di San Crisogono a Trastevere, in quanto chiesa nazionale dei Corsi e dei Sardi, officiata dai frati carmelitani. La Madonna del Carmine o del Carmelo divenne così la Santa Protettrice dei Trasteverini.
La festa, che inizialmente aveva un carattere meramente religioso, agli inizi degli anni Venti del Novecento, assunse un carattere più popolare, come era d’intento nel Fascismo che mirava a risvegliare feste e tradizioni popolari in Italia.
Da allora, nella settimana che va dal sabato successivo al 16 luglio, Trastevere si riempie di bancarelle, di manifestazioni musicali e teatrali e le osterie all’aperto si riempiono di gente e turisti. La statua si trova ora nella chiesa di Sant’Agata da dove esce in solenne processione il sabato successivo al 16 luglio, abbigliata di abiti preziosi e gioielli donati dai fedeli, portata in spalla da robusti “cicoriari” per percorrere le vie del rione, rievocando il trasporto fluviale della donazione alla Basilica di San Crisogono e ricevendo le gli onori militari dallo Stato Maggiore del reggimento di Bersaglieri. Nel tempo la festa si è trasformata per venire incontro alle esigenze turistiche, perdendo così il suo carattere popolare, ma conservando il suo forte sentimento religioso.
All’epoca, il popolo che aveva seguito la processione si riversava nelle piazze e nei vicoli, dove venivano sistemati tavolini all’aperto per la mescita del vino e gli immancabili cocomerari, fusajari e grattacheccari esponevano la loro merce.
Oggi a Trastevere, fino a poco tempo fa “quartiere ai margini”, tutti i giorni è festa, perché l’antico rione si è trasformato nel cuore della movida romana. Nonostante ciò la Festa de Noaltri è un grande richiamo per il resto della città ed anche per i turisti in generale. E’ una manifestazione suggestiva che mostra la veracità del Trasteverino e ne fa assaporare la sua storia perché i “Noantri so tutti quelli che non so’ Voantri”.
Anna Maria
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