“A li 18 luglio 1609 nel’ospitale di S. Maria Ausiliatrice morse Michel angelo Merisi da Caravaggio, dipintore, per malattia” – atto di morte di Caravaggio –
Il grande Caravaggio rimane solo e malato sulla spiaggia di Porto Ercole. Viene soccorso dalla confraternita di Santa Croce e portato all’ospedale, ma nulla poterono le cure: Caravaggio morì a soli 39 anni. Il suo corpo fu gettato in una fossa comune e lì disperso per secoli. Solo recentemente ritrovato e inumato proprio a Porto Ercole: ma si tratta veramente dei suoi resti? E poi come mai Caravaggio è morto proprio sulle rive della Toscana?
Facciamo un passo indietro: è il 25 Maggio del 1606. Caravaggio si trova a Roma da oltre 10 anni. È una giornata particolare e incontra un rivale molto particolare, Ranuccio Tommasoni. In uno scontro corpo a corpo, Caravaggio lo uccide ed è costretto a fuggire da Roma perché su di lui grava ormai la pena capitale.
Andrà a Napoli e poi a Malta e diverrà Cavaliere. Ma da Malta fuggirà e andrà in Sicilia; dalla Sicilia, tornerà nuovamente a Napoli. Eppure nella “città del sole” sarà perseguitato forse dai Cavalieri di Malta, forse da alcuni nemici, forse semplicemente da se stesso e deciderà di tornare a Roma. Con Scipione Borghese, il “cardinal nepote” di Papa Paolo V, rinomato collezionista, addiverrà ad un accordo: la grazia dal Papa in cambio di 3 tele.
Caravaggio è pronto, ha con sé le tele che gli occorrono per entrare a Roma, si imbarca quindi su una feluca. Viene fermato a Palo per degli accertamenti; probabilmente la feluca riparte lasciandolo a terra privo delle sue tele. Potrebbe aver contratto in questo frangente la malaria o altra malattia. Nonostante provato, prenderà un’imbarcazione di fortuna per raggiungere la feluca e recuperare le sue tele. Arriverà a Porto Ercole e non troverà la feluca, bensì la sua morte.
Molti si chiedono se quei resti che oggi riposano nella laguna toscana siano davvero del grande pittore. Il riconoscimento fatto su numerose ossa di una fossa comune è basato sul test del Carbonio 14, sull’analisi dei metalli pesanti e sulla compatibilità di alcuni marcatori del DNA con l’attuale famiglia Merisi da Caravaggio. Il 3 Luglio 2010 il riconoscimento viene dichiarato “sicuro” e i resti vengono traslati nel Comune di Caravaggio per il funerale, poi tumulati a Porto Ercole, in una tomba raccolta tra le siepi, dopo l’inaugurazione del monumento in suo nome.
Molti ancora hanno dei dubbi che quei resti appartengano realmente al grande pittore; molti altri non hanno gradito l’estetica del monumento né la location. Tuttavia possiamo dire che oggi il grande Caravaggio, come tutti i grandi che hanno solcato questa terra, ha finalmente una tomba che lo ricorda, anche se la memoria di Caravaggio vivrà per sempre nei suoi quadri!
Isabella Leone
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