Scommetto con chiunque che se vi chiedessi l’ingrediente principale mi rispondereste le uova
E invece no!
Partendo dal presupposto che è un piatto povero, purtroppo anche le uova in momenti di ristrettezze sono state un bene prezioso.
Durante la guerra, per esempio, solo in pochi potevano permettersele.
Ma per fortuna da secoli erano state scoperte le patate che sono state una vera e propria risorsa in quel periodo.
Quando le famiglie erano numerose e tanti bambini si radunavano intorno alla tavola, le mamme riuscivano a fare dei veri “miracoli” per sfamare tutti. Facevano delle minestre gustose con poco, ma non usavano nemmeno la bilancia. Pesavano tutto “a occhio” e mettevano ogni ingrediente “a sentimento”, con il pugno che era l’unica unità di misura. Il pomodoro era un ingrediente principe anche in tempo di carestia, così come le cipolle. Fortunatamente anche il guanciale a Roma – e nel Lazio – era facilmente reperibile e costituiva quel tocco di qualità e buon sapore in tutte le pietanze, anche in questa che vi sto per raccontare
Patate, cipolle, pomodoro e guanciale: questi gli ingredienti per un piatto gustoso e sostanzioso, che riempiva la pancia in momenti di ristrettezza economica
Ecco la ricetta, originale
Si comincia a far “sciogliere” sottilissime fettine di guanciale in padella, integrando eventualmente il grasso rilasciato con olio evo. Teniamo presente che l’olio era veramente roba da ricchi!
Nel liquido così ottenuto si fa soffriggere una cipolla bianca, con un po’ di peperoncino, se gradito.
Lasciare appassire lentamente, sfumando il vino bianco (o acqua, perché pure il vino non ci stava!), per proseguire la cottura della cipolla senza farla bruciare
Evaporata la parte alcolica, aggiungere i pelati schiacciati e cuocere una quindicina di minuti.
Ed ecco il momento delle patate, precedentemente lessate e schiacciate
Come una normale frittata, farà la crosticina a contatto con la padella, quindi girarla, perché dovrà essere dorata da entrambe le parti
E, buon appetito!
Anna Maria