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Il “Piccolo Duomo”, un gioiello di arte neo-gotica a Roma

L’immagine è uno scatto di Gulia Faina, Socio Calipso. Diritti riservati

Sicuramente, passando per Lungotevere Prati, ti sarà capitato di vedere questa piccola chiesa dall’aria così insolita per Roma e di pensare “ma chissà che chiesa sia!” e magari anche appuntarti mentalmente di passare a visitarla, prima o poi.

Certo, la sua posizione in una zona così trafficata non aiuta, ma ecco alcune curiosità sulla chiesa del Sacro Cuore del Suffragio che ti faranno venire voglia di visitarla il prima possibile!

IL NOME

Nonostante a tutti sia più nota come “Piccolo Duomo”, questo edificio prende in realtà il nome di Chiesa del Sacro Cuore del Suffragio, in quanto è dedicata proprio al culto del Sacro Cuore di Gesù e al Suffragio per le anime del Purgatorio in attesa di espiare i propri peccati.

STORIA

La chiesa ha una storia molto moderna: risale infatti al 1890 la volontà del sacerdote francese Victor Jouet di realizzare una chiesa dedicata al Sacro Cuore. Jouet era un missionario del Sacro Cuore di Gesù, un ordine religioso maschile, che si occupa appunto di diffondere il culto per il cuore di Cristo, simbolo di amore divino.

Il sacerdote acquistò un piccolo appezzamento di terreno su cui costruire un edificio sacro e affidò l’incarico all’architetto Giuseppe Gualandi.

STILE

Lo stile che Gualandi scelse – e che rende la chiesetta così riconoscibile – è quello del neo-gotico: uno sguardo nostalgico al gotico francese del XII secolo, ma utilizzando materiali e tecniche moderne.

Così ecco svettare verso l’alto le guglie, le cuspidi, il rosone che illumina… tutto in modernissimo cemento armato, che rende anche la facciata della chiesa così chiara.

L’interno offre un’atmosfera chiusa, raccolta, un invito alla preghiera, al volgere lo sguardo – e lo spirito – verso l’alto.

IL SEGRETO

All’interno della chiesa, c’è una stanzina misteriosa che custodisce reliquie di eventi soprannaturali! Si tratta del Museo delle Anime del Purgatorio, una curiosa collezione di testimonianze di contatti di trapassati con i loro parenti e amici in vita, per chiedere una preghiera, un atto di fede o di carità in loro favore per abbreviarne la permanenza in Purgatorio e renderli presto degni di presentarsi al cospetto di Dio. Così, troviamo impronte di mani infuocate, lenzuola carbonizzate improvvisamente e fotografie che testimonierebbero l’esistenza di una vita dopo la morte. 

Decisamente, che siamo appassionati d’arte, curiosi del paranormale, o semplicemente amanti delle bellezze e delle sorprese che Roma sempre ci riserva, questa chiesa merita una capatina!

Giulia Faina

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