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La Danza, Picasso

 

“La Danza” o “I tre ballerini” di Picasso, è stato realizzato nel 1925, durante un viaggio a Montecarlo effettuato dall’artista in compagnia di sua moglie, la ballerina Olga Khokhlova. È un olio su tela ed è conservato alla Tate Gallery di Londra.

Nel quadro si osservano 3 ballerini: quello a destra, pacato e avvolto nell’ombra; quello al centro, splendido e trionfante; quello a sinistra contorto in modo innaturale e che sembra prendere parte ad un rito antico e perverso. I tre ballerini si tengono la mano, danzando in cerchio, come l’iconografia classica delle tre Grazie.

In questo quadro si possono leggere molti significati. In primis, l’avvicinamento all’artista alla corrente Surrealista. Nel 1924 André Breton pubblica il Manifesto del Surrealismo

«Automatismo psichico puro con il quale ci si propone di esprimere, sia verbalmente che in ogni altro modo, il funzionamento reale del pensiero, in assenza di qualsiasi controllo esercitato dalla ragione, al di fuori di ogni preoccupazione estetica o morale» André Breton, Manifeste du surréalism

Picasso si interessò alle nuove ricerche sulla psiche, tanto da aver letto trattati di neuropsichiatria come il saggio di Charcot “Les Demoniaques dans l’art”. Le tre figure infatti potrebbero rappresentare le 3 fasi dell’attacco isterico descritte da Charcot: “periodo delle contorsioni” caratterizzato dall’assunzione di pose plastiche o atteggiamenti apparentemente inspiegabili; “periodo degli atteggiamenti passionali” (attitudes passionelles) in cui sopraggiunge una fase allucinatoria; infine la fase terminale, quando l’attacco è prossimo a terminare ma il paziente è ancora in preda al delirio e alle allucinazioni.

Fondamentale per l’interpretazione della tela è tener presente che mentre Picasso la dipinge, un suo amico, Ramon Pichot, muore.

mentre dipingevo questo quadro, è scomparso un mio vecchio amico” Pablo Picasso

Il quadro quindi registra un mutamento derivato dalla perdita del pittore, poiché ogni opera di Picasso è immersa nel presente e vuole essere storia, fatto storico.

Ramon Pichot è il marito di Germain Gargallo, ballerina che Picasso conobbe a Parigi quando era giovanissimo. È infatti alla sua gioventù che si può ricondurre il significato più profondo della tela…

È il 1901 e Picasso vive a Parigi. Il suo migliore amico è Carlos Casagemas, incontrato a Barcellona, insieme al quale decide di partire per la Francia. A Parigi Carlos si innamora perdutamente di Germain e con lei intrattiene una relazione, ma quando scoprirà che la ballerina lo tradiva, anche con lo stesso Picasso, si toglierà la vita.

Per il giovane Pablo fu una grave perdita, che lo fece sprofondare in una depressione profonda, colma di sensi di colpa e che gli fece attraversare il famoso “Periodo Blu”.  

Ed ecco che, 24 anni dopo, alla morte di un suo amico che, questa volta, è il marito di Germain, Picasso “esorcizza” con questa Danza la sua perdita. Al centro Germain, la ballerina che accomuna i due amici di Picasso, tende le mani ad entrambi: a sinistra Ramon Pichot, la cui anima sta volando via, a destra il giovane Carlos Casagemas, morto prematuramente, rimane nell’ombra come un ricordo che non svanirà mai dalla mente del pittore…

 Isabella Leone

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