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La Pasquetta: origine e significato

La Resurrezione di Cristo, Beato Angelico, affresco, Museo Nazionale di San Marco, Firenze

Oggi cerchiamo di indagare le origini e il significato della festa della Pasquetta.

Pasquetta, ovvero piccola Pasqua, è il nome popolare del Lunedì dell’Angelo.

Contrariamente alla maggior parte delle festività, non ha il suo corrispettivo nelle tradizioni pagane.

Per Lunedì dell’Angelo infatti si intende l’incontro dell’angelo con le donne, le cosiddette Tre Marie: Maria di Magdala, Maria di Cleopa e Maria Maddalena.

Il giorno dopo la Pasqua, le tre donne si recarono di buon’ora al sepolcro di Gesù, per ungere il corpo con unguenti aromatici che lo avrebbero conservato più a lungo, ma lo trovarono vuoto; un angelo si avvicinò loro e disse di non cercare tra i morti colui che era invece vivo ed esortò le donne a diffondere la lieta novella.

Il Vangelo di Marco narra così l’incontro con l’Angelo: “…Entrate nel sepolcro, videro un giovane, seduto sulla destra, vestito d’una veste bianca, ed ebbero paura…”.

Questa visione porta alla denominazione del Lunedì dell’Angelo anche a Lunedì in Albis, dove albis, direttamente connesso all’albume dell’uovo, assume il significato di bianco

Il Lunedì dell’Angelo quindi, pur non trovando corrispondenza in alcun rito liturgico, in sostanza, almeno dal punto di vista prettamente religioso, è l’appendice della Pasqua cristiana.

Ma, come mai cade di lunedì?

Secondo la liturgia, il rinvenimento del sepolcro vuoto e il conseguente annuncio della resurrezione è ovviamente il giorno di Pasqua, cioè la domenica

Ebbene, secondo i Vangeli, l’episodio avvenne il giorno dopo la Pasqua. Solo che, nel calendarizzarlo, non si tenne conto che le Scritture si riferissero al giorno successivo la Pasqua Ebraica che, ovviamente si tiene di sabato.

Quindi si sono poste in calendario, con il nome di due festività distinte e separate, il medesimo episodio.

Insomma, la tradizione popolare ha fatto un po’ di confusione in merito: visto che in vangeli parlano del “giorno dopo Pasqua” allora è diventato il lunedì. Ma c’è un motivo a questo “errore” di calcolo: la festività del Lunedì dell’Angelo, è stata introdotta in Italia solo all’indomani del secondo dopoguerra per allungare le vacanze pasquali e la sua nascita è dettata soprattutto dal boom economico di quegli anni. Infatti e non è celebrato in tutti i paesi, anche se di tradizione cattolica.

La giornata di Pasquetta, ci porta immediatamente in una scenografia di svago tutt’altro che connessa al clima austero di una chiesa. La cosiddetta gita fuori porta cominciò a principiarsi proprio in quel periodo di ripresa economica.

Ma anche l’abitudine di recarsi al di fuori dei propri confini sembrerebbe ricollegarsi a un episodio evangelico. Secondo alcuni, infatti, evoca una delle prime apparizioni di Gesù risorto, compiuta proprio fuori dalla città di Gerusalemme ai discepoli diretti a Emmaus.

“…due di loro erano in cammino per un villaggio distante circa sette miglia da Gerusalemme, di nome Emmaus, e conversavano di tutto quello che era accaduto. Mentre discorrevano e discutevano insieme, Gesù in persona si accostò e camminava con loro. Ma i loro occhi erano incapaci di riconoscerlo. … «Tu solo sei così forestiero in Gerusalemme da non sapere ciò che vi è accaduto in questi giorni?….alcune donne, delle nostre, ci hanno sconvolti; recatesi al mattino al sepolcro e non avendo trovato il suo corpo, son venute a dirci di aver avuto anche una visione di angeli, i quali affermano che egli è vivo»”.

La chiesa celebra dunque l’apparizione di Cristo risorto a due discepoli diretti verso Emmaus e quindi per la cristianità questa giornata coincide con l’annuncio della novella, quella della risurrezione di Gesù che ha vinto la morte.

Un proverbio italiano dice: «La notte di Pasquetta, parla il chiù con la civetta», per indicare che in questa occasione la pace della Pasqua coinvolge tutti, anche uccelli diversi tra di loro e quindi celebra la convivialità e il piacere di condividere e trascorrere in compagnia la festività.

Curiosità: il “chiù” è il nome con cui è conosciuto l’assiolo e ad esso è dedicata una poesia di Giovanni Pascoli (leggila qui).

Papa Giovanni Paolo II non amava il termine di Pasquetta. Ebbe infatti a dire:

“Ieri è stata la solennità di Pasqua, oggi è il lunedì di Pasqua. In Italia c’è la bella tradizione di chiamare questa giornata “Pasquetta”, ma io non voglio parlare di “Pasquetta”. C’è anche un altro nome per indicare questo giorno: il giorno, o la festa “dell’Angelo”. È questa una tradizione molto bella che corrisponde profondamente alle fonti bibliche sulla Risurrezione. Ci ricordiamo della narrazione dei Vangeli Sinottici, quando le donne vanno al Sepolcro e lo trovano aperto. Esse temevano di non poter entrare perché la tomba era chiusa da una grande pietra. Invece è aperta e, dall’interno, sentono le parole: “Gesù Nazareno non è qui”. Così questa festa dell’Angelo, almeno io la intendo in questo modo, è un completamento dell’Ottava pasquale.”

Anna Maria

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