L’immagine è una creazione grafica di Giulia Faina
Nel 1948 Anna Magnani e Roberto Rossellini sono la coppia del momento: di successo, innamoratissimi, lui addirittura si affeziona al figlio di lei, Luca, come fosse suo.
Tra loro un rapporto intenso, passionale, anche un po’ burrascoso.
Racconta lo sceneggiatore e produttore Sergio Amidei: “Sia Anna che Rossellini avevano un temperamento molto forte. Rossellini, con la sua aria di cedere, invece non cedeva affatto. C’era così questo scontro di due personalità, soprattutto Anna aveva sempre paura di essere sopraffatta, diminuita, ma aveva un enorme affetto per Roberto.”
Dopo Roma città aperta i due avevano lavorato ancora insieme, nel film L’Amore, che Roberto aveva dedicato proprio a lei. Nei titoli di testa, infatti, inserisce questa frase: “Questo film è un omaggio all’arte di Anna Magnani”.
Il film è diviso in due episodi, scollegati tra loro, ma che vedono entrambi Anna come assoluta protagonista della scena. Nel secondo, piccola curiosità, recita accanto a lei un giovane e barbuto Federico Fellini, nel ruolo dello scaltro pastore che, approfittando dell’ingenuità e della fanatica religiosità del personaggio di Magnani, si finge San Giuseppe e la ingravida.
E’ il primo episodio, però, che cattura maggiormente lo spettatore: tratto da un’opera teatrale di Jean Cocteau, non possiede una vera e propria trama, per la maggior parte del tempo vediamo il volto dell’attrice, in primo piano, e la sua forza espressiva mentre è intenta a telefonare e a piangere per il suo ex amante che l’ha abbandonata.
Una scena che sembra quasi una profezia.
Il 7 maggio del 1948, Roberto riceve questa lettera:
“Caro signor Rossellini,
Ho visto i suoi film Roma città aperta e Paisà e li ho apprezzati moltissimo. Se ha bisogno di un’attrice svedese che parla inglese molto bene, che non ha dimenticato il suo tedesco, non si fa quasi capire in francese e in italiano sa dire solo “ti amo”, sono pronta a venire in Italia per lavorare con Lei”.
A inviargliela è l’attrice musa di Alfred Hitchcock, il premio Oscar Ingrid Bergman, celebre in tutto il mondo, corteggiatissima da uomini e registi di ogni dove.
Lei e Roberto si incontrano in un weekend di novembre in un albergo di Parigi, in presenza dei loro avvocati. Di quell’incontro, il regista non fa parola con nessuno, ad eccezione di quella che, per la legge italiana, era ancora sua moglie, Marcella.
Gatta ci cova. Siamo agli inizi del gennaio 1949, Roberto ed Anna sono all’Hotel Excelsior e il regista ha escogitato un piano tremendo: finge di uscire per portare a spasso i cani, ma è già pronta, all’uscita dell’albergo, un’automobile che lo condurrà in aeroporto. Direzione: Stati Uniti.
A questo tradimento sentimentale, si accompagna anche quello professionale: Roberto offre ad Ingrid Bergman la parte della protagonista nel suo nuovo film, Stromboli, dimenticandosi, forse, che quella parte spettasse già ad Anna Magnani.
L’attrice nostrana non si butta giù e non regala ai tabloid scandalistici le sfuriate e le gelosie che tutti si aspettavano da lei. Al contrario, insieme al regista William Dieterle, mette su una produzione rivale, per un film da girare negli stessi mesi, sullo stesso specchio d’acqua di Stromboli, ma sull’isola opposta: Vulcano.
Rossano Brazzi, coprotagonista del film, ricorda Anna durante le riprese: “Non faceva mistero con nessuno della sua rabbia e ogni sera si metteva sulla punta dell’isola, quella da cui si scorgono in lontananza le altre isole Eolie, e mandava colorite maledizioni in direzione di Stromboli, dove l’idillio tra Rossellini e Bergman aveva il suo momento magico.”
La rabbia e la sofferenza di Anna si fanno carburante e benzina per la lavorazione del film, e presto coinvolgono il resto del cast, della troupe, il regista, i produttori. Tra le due pellicole la rivalità diventa più accesa al punto da essere ricordata come “la guerra dei due vulcani”.
Sarà Vulcano a spuntarla: iniziato dopo, sarà terminato prima e sarà accolto con grande entusiasmo, data anche l’enorme pubblicità e l’interesse per le vicende private dei protagonisti di questa guerra virtuale.
Stromboli, al contrario, non riceverà il favore del pubblico: Rossellini viene contestato per la religiosità del film, e anche per la scelta di una grande diva come Ingrid Bergman, al posto degli interpreti presi dalla strada dei film precedenti.
Se stavate già esultando per la vittoria di Anna Magnani in questa storia, però, dobbiamo aggiungere una piccola chiusura finale: il 2 febbraio 1950 Vulcano viene proiettato per la prima volta. La proiezione è un disastro, incidenti su incidenti si susseguono a causa dell’incompetenza dei proiezionisti.
E mentre la pellicola, tra un’interruzione e l’altra, prosegue la sua visione, nello stesso momento arriva la notizia della nascita del primo figlio di Roberto Rossellini e Ingrid Bergman, e tutti i giornalisti abbandonano la sala prima della fine del film.
Palla al centro.
Giulia Faina
Visita guidata tematica: A Roma con Nannarella: vita, arte e amori di Anna Magnani