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Lo Scrigno del Gianicolo

Arroccata sul Gianicolo che da lontano sembra essere a strapiombo sul colle è la chiesa di San Pietro in Montorio.

Scrigno d’arte e d’architettura conserva tesori per lo più sconosciuti anche ai Romani stessi e non di meno a quelli che l’hanno scelta quale luogo del loro matrimonio meramente per il meraviglioso panorama che offre dal suo piazzale.

Eppure la chiesa di Sancti Petri Montis Aurei era parte integrante dell’itinerario carolingio già nell’VIII secolo perché conteneva un luogo sacro: il foro lasciato dalla croce dell’apostolo Pietro.

Secondo la tradizione, infatti, San Pietro è stato martirizzato proprio su questo colle, il mitico VIII colle di Roma, facente parte dell’ager vaticanus, ovvero della quattordicesima regio augustea che andava dal colle Vaticano al colle Gianicolo e oltre, lungo la riva destra del Tevere.

Oggi se esiste questa chiesa lo dobbiamo ad un frate francescano, fondatore dell’ordine degli Amadeiti: Amedeo da Silva, che, ottenuto il permesso da Papa Sisto IV – del quale era il confessore – dapprima ottenne il finanziamento da Re Luigi XI di Francia, il Prudente, e poi si rivolse ai reali di Spagna, terra dalla quale egli stesso perveniva.

Isabella di Castiglia e Ferdinando d’Aragona volevano un figlio maschio.

E fra’ Amedeo consigliò loro di fare un voto: l’erede al trono in cambio del restauro della chiesa. Funzionò e nacque Giovanni che ebbe però vita breve, ma il frate ottenne che la coppia reale mantenesse fede alla promessa fatta e infatti, quando l’infante era già morto, fu data la commissione al Bramante per la edificazione di quel magnifico tempietto annesso alla chiesa e che ancor oggi ci lascia una mirabile emozione.

Ricco di simbolismi e di richiami all’antichità è la massima espressione del Rinascimento puro.

Ma il voto della real casata non fu riposto invano, perché erede al trono divenne Carlo V, figlio della loro secondogenita Giovanna, che fu quel grande imperatore sul cui regno non “tramontava mai il sole”.

L’architettura della chiesa è rinascimentale, opera di Baccio Pontelli, il favorito di Papa Sisto IV, ma al suo interno è possibile ammirare tesori inestimabili usciti fuori dal pennello di grandi artisti manieristi.

La chiesa ci offre anche opere del barocco e nella magistrale “Estasi di San Francesco” è lampante la mano del Bernini, che seppur non ne è stato il materiale esecutore ne è l’ideatore a tutto tondo.

La chiesa di San Pietro in Montorio è anche un’importante basilica e custodisce i resti mortali di Beatrice Cenci, vittima esemplare di quella “giustizia ingiusta” amministrata nel 1599 da Papa Clemente VIII Aldobrandini.

Chiesa poco conosciuta, fuori dagli itinerari classici, ma, come molte altre a Roma, è un vero e proprio scrigno che ci lascia stupefatti per la sua inestimabile bellezza!

Anna Maria

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